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Executive Chef

LUCA ARMELLINO

Nato a Cagliari nel 1985, Luca Armellino inizia la sua carriera a Roma nel 2012 formandosi accanto ai grandi nomi della cucina della capitale, primo fra tutti Francesco Apreda del ristorante Imago (1 stella Michelin) all’interno dell’Hotel Hassler. Animato da una forte curiosità e voglia di esplorare nuove culture gastronomiche, intraprende un percorso internazionale che lo porta a lavorare in alcune delle cucine più influenti del mondo: nel 2014 approda infatti a Copenaghen per un’esperienza decisiva al Noma (3 stelle Michelin), dove, sotto la guida di René Redzepi, apprende l’importanza della dedizione, del rispetto e del sacrificio per la cucina.
Dal 2016 al 2018 entra a far parte della brigata del St. Hubertus (3 stelle Michelin) di Norbert Niederkofler, esperienza che rafforza la sua visione di cucina etica, sostenibile e profondamente legata alle materie prime locali. La sua formazione prosegue in Spagna, dove nel 2018 lavora al ristorante Amelia (2 stelle Michelin) a fianco di Paulo Airaudo, e l’anno successivo vola negli Stati Uniti dove entra nella prestigiosa cucina del tristellato Per Se di New York con Thomas Keller.
Nel 2020 si sposta in Giappone per collaborare con Luca Fantin al ristorante del Bulgari Hotel di Tokyo (1 stella Michelin): qui abbraccia la cultura gastronomica giapponese e le sue tecniche eleganti e precise. A completare il suo percorso, diverse consulenze F&B come quelle a Budapest, che hanno arricchito ulteriormente la sua visione internazionale del mondo della ristorazione.
A maggio 2025 torna in Italia come Executive Chef di Caffè dell’Oro all’interno di Portrait Firenze, dove propone una cucina che si fonda sull’ascolto del luogo, delle materie prime e delle persone a cui si rivolge: i suoi piatti, essenziali e riconoscibili, evocano sapori e profumi italiani attraverso ingredienti locali di alta qualità, spesso abbinati a tecniche internazionali, frutto degli anni trascorsi all’estero. Ne nasce una cucina sensoriale, lineare e coerente, che valorizza il territorio attraverso un linguaggio contemporaneo appreso fuori dai confini.